mercoledì 27 maggio 2009

IL MIO RACCONTO

Città tranquilla come sempre,il mio lavoro fino a 4 anni fà mi portava in giro per l'Italia,da nord a sud.. Tutte le persone che incontravo (come di solito si fà),la prima domanda che ti viene fatta è:di dove sei? io rispondevo sempre :sono dell'Aquila Abruzzo,e tutti ma quasi tutti rimanevano un pò vaghi,nel loro viso si capiva che nn sapevano ke potesse esistere questa città. E da lì ho incominciato a rispondere:sono dell'Aquila una città vicino Roma.
DICEMBRE
La città comincia a tremare,ma nessun allarme più di tanto da tutta la popolazione.
La mattina al bar s'incominciava a parlare della scossa di ieri. (detto in Aquilano) "O ma la sci sentita la scossa ieri sera?" Si parlava del più e del meno,ma all'origine dei discorsi c'era sempre la scossa di mezzo.
Le giornate trascorrevano comunque tranquille come sempre,lavoro casa uscite con gli amici ecc ecc...
Le scosse diventano sempre più frequenti,fino al punto che le persone (compreso me) cercavano riparo per la notte tra parenti ed amici,pensando di stare più al sicuro.
Io abitavo in un palazzone di 5 piani,il 5 era il mio piano,e quanto tremava la terra lì sopra si sentiva fortissimo anche se era di magnitudo 2..
Passano giorni e le scosse continuano,un giorno si due giorni no,ma continuano.
torno al lavoro dopo aver pranzato con la mia famiglia,con mia madre e due delle mie sorelle,
stiamo lì nell'officina a parlare del lavoro da fare,ad un certo punto incomincia a tremare tutto,ci
gurdiamo in faccia tra colleghi,lì per lì nn ci sembrava il terremoto fin ora ha sempre fatto ma nn così forte,invece si era prorpio lui ma di intessità maggiore,se nn ricordo male era di magnitudo 3.5.. incomincia il panico,il telefono squilla è mia sorella spaventata da morire,nn riusciva neanche a parlare,io le continuavo a dire di scendere per le scale di stare tranquille. Mia madre scioccata più che mai.
torno a casa,salgo sopra per prendere qualcosa da vestire perchè già avevo messo in programma di passare la notte a casa di mia sorella sposata ,lei abita in una casa singola ad un piano.
per due giorni si rimane li la notte,(a dimenticavo a casa dopo la scossa che vi raccontavo prima già aveva fatto qualche danno,del tipo bicchieri e cornici) passano questi due giorni e decido di tornare a casa con mia madre e mia sorella e mio fratello.
Passano due giorni tranquilli,piccole scosse la sera ma niente di che,ci si metteva comunque a letto.

13 commenti:

Anna ha detto...

Bravo Francesco e grazie della tua testimonianza. Leggerti mi fa star male, perché mi fa ricordare. Ma serve anche questo. Seguirò il tuo racconto. E seguirò, seguiremo, vedrai, saremo in tanti, la tua ricostruzione. L'Aquila, nonostante tutto, è sempre L'AQUILA BELLA ME'. Sabato mattina alle 10,30, alla Fontana Luminosa, devi esserci. Si farà una manifestazione per riappropriarci del centro della nostra città...

Anonimo ha detto...

Francesco continua.....noi siamo qui per leggerti e sostenerti!
Paola

Anonimo ha detto...

Che dolore rivivere quei momenti....

Gianna ha detto...

Forza Francesco, siamo con te.

paola ha detto...

Hai fatto bene a scrivere, aspettiamo il resto ... ciao Paola

Cecco Angiolieri ha detto...

Ciao Fra'!! grazie!!!!!!!!!!!!!

Anonimo ha detto...

francesco,continua a testimoniare, sarà liberatorio per te e a noi servirà per sapere.
carla

cristiana ha detto...

Benvenuto Francesco e,mi raccomando, vai alla manifestazione con Anna!
Cristiana

Unknown ha detto...

Ciao Francesco, grazie per il tuo racconto.
Un forte abbraccio.
Evelin e Massimo

Anonimo ha detto...

Mi avvicino con un po’ di esitazione alla tua nuova casa... Anna mi ha dato l’indirizzo.... è un privilegio entrarci tra i primi. Mi guardo intorno stupito. Prima d’ora mai avrei immaginato che a natale si potesse regalare un blog. Come tanti mi chiedevo: si può sopravvivere al natale? Ora so che si può. Non saprei dire quanti regali del genere si facciano al mondo. Ma sono certo che nessuno di loro è paragonabile al tuo. Non è semplicemente una casa a prova di natale. O di terremoto di qualsiasi magnitudo. O di quant’altro. E’ una casa a cui non il governo, ma il terremoto stesso dà contributi per la costruzione e per la “ricostruzione”. Di architetti, di urbanisti come te abbiamo bisogno. Fiori che per sbocciare dopo l’inverno chiedono il grande calore.

Non sono sicurissimo di poter essere sabato mattina alla Fontana Luminosa, abito piuttosto lontano. Ma ci sarà l’occasione di salutarci.

giovanni

Stefi ha detto...

Ciao Francesco,
leggo e commento da tempo Anna che mi ha veicolata sul tuo cammino...
una strada dolorosa da percorrere ma altresì liberatoria.
Ti definisci "introverso"...ma spero che vorrai accettare la compagnia di tanti amici blogger, o solo lettori come me, che avranno il desiderio di camminare al tuo fianco adattando il loro ritmo a quello dei tuoi passi!
ciao a presto.
Stefi

Anonimo ha detto...

Ciao Francesco!Ora leggerò anche le tue parole,oltre a quelle di Anna.
Claudia

Manola ha detto...

grande fra'!!!!!!!!!!!!!!
mi raccomando continua a scrivere...
sabato verro' anche io a dar man forte agli aquilani, comcittadini per anni!!!!!!!!!!!!
l'aquila bella me' tornera' a vivere nel suo centro storico!!!!
costi quel che costi''?!!!!!!
manola